La manifesta oscurità del peccato. La donna dandy e il paradosso satanico in Barbey d’Aurevilly
DOI:
https://doi.org/10.6093/547-2121/6934Parole chiave:
LetteraturaAbstract
Onnipresente nell’opera romanzesca di Barbey d’Aurevilly, il satanismo assume nelle Diaboliques un carattere che potremmo definire paradossale. Paradossale per l’incontro, nelle figure femminili qui rappresentate, tra il furore erotico e pulsionale della femme fatale fin de siècle e l’elegante distacco del dandy. Paradossale anche per la contraddizione inscritta nel loro essere tra il bello, concepito come artificio, e l’animalità intesa come forza istintuale. Le donne diaboliche di queste novelle rappresentano infatti un paradosso nell’epoca moderna: da una parte si inscrivono nella discendenza baudelairiana per i tratti tipici del dandy che connotano le protagoniste (la freddezza, l’imperturbabilità e l’abilità di dissimulare intenti ed emozioni), dall’altro quei tratti li attribuiscono all’essere nel quale Baudelaire vedeva la vera antitesi del dandy, la donna, qui, essenza di sadica crudeltà