DISMISSIONE E RIUSO DEGLI SPAZI DEL SACRO

Autori

  • Mariateresa Giammetti

DOI:

https://doi.org/10.6092/2284-4732/7275

Abstract

Il fatto che molte chiese, fino a pochi anni fa necessarie, ora non lo siano più apre una riflessione importante sulla trasformazione del sacro nella società contemporanea e lancia sfide future per una diversa interpretazione del patrimonio immobiliare della Chiesa e dei suoi beni culturali. L’antropologia e la topologia del sacro mettono in evidenza come i beni culturali religiosi appartengo non più solo alla collettività dei credenti, ma alla storia delle popolazioni, alla loro cultura. Ridefinire il concetto di appartenenza dei beni culturali religiosi può essere uno strumento utile per vigilare sui criteri della transizione da un modello classico di “spazio del sacro” ad un nuovo modello ibrido di “spazio santo” che salvaguardi la dignità dell’uomo. A partire da questo background teoretico, l’articolo prova a tracciare alcuni criteri che potranno essere di supporto ai processi di transizione verso la riconversione/dismissione del patrimonio culturale religioso.

 

Parole chiave: riconversione/dismissione, spazio sacro/spazio santo, criteri per la transizione

Downloads

I dati di download non sono ancora disponibili.

##submission.downloads##

Pubblicato

2019-12-31

Come citare

Giammetti, M. (2019). DISMISSIONE E RIUSO DEGLI SPAZI DEL SACRO. BDC. Bollettino Del Centro Calza Bini, 19(2), 395–416. https://doi.org/10.6092/2284-4732/7275