DIPLOMAZIA E DUALISMI RELIGIOSI NEL GIAPPONE DEL PRIMO ‘700

GLI INTERROGATORI AL MISSIONARIO GIOVANNI BATTISTA SIDOTI, MEDIATI DAGLI OLANDESI

Autori

  • CAROLINA CAPASSO Kyoto City University of Arts

DOI:

https://doi.org/10.6093/2724-4369

Abstract

Il 25 agosto 1708, il missionario palermitano Giovanni Battista Sidoti (1668-1714) partì per la terza volta da Manila con la nave Santissima Trinidad e sbarcò a Yakushima nella tarda notte del 10 ottobre 1708. Subito catturato, fu sottoposto all'esame dei governatori dell'isola e, non essendoci interpreti, si decise di trasferirlo immediatamente a Nagasaki. All'interno della città portuale, a causa della politica di isolamento del Paese, agli olandesi fu permesso di rimanere, confinati nell'isolotto di Dejima. Ed è proprio agli olandesi che il governo, rendendosi conto dell'impossibilità di comunicare con una persona straniera, chiese aiuto per capirlo.

Questo articolo si propone di analizzare l'interrogatorio a Sidoti, come riportato nei rapporti degli olandesi, chiamati in causa per mediare questi incontri con il missionario, e, soprattutto, il ruolo che essi ebbero, come testimoni oculari, nel tentativo del missionario di ristabilire le relazioni con il Giappone e le missioni cattoliche. Vedremo anche, da un lato, l'immediato risentimento del sacerdote nei confronti degli olandesi, che ritiene i fautori dell'espulsione degli europei cattolici dal Giappone; dall'altro, come gli olandesi si sentano minacciati dalla presenza dell'ecclesiastico tanto da screditarlo palesemente.

Biografia autore

CAROLINA CAPASSO, Kyoto City University of Arts

Capasso Carolina ha iniziato i suoi studi in filologia germanica, lingue tedesca e giapponese presso l'Università degli Studi di Napoli L’Orientale (laurea nel 1995), seguiti da studi di storia giapponese presso la Kyoto Prefectural University (M.A. 1999, Phd. 2005). Dopo aver lavorato come docente in università quali: Kōbe College, Dōshisha Women's College of Liberal Arts, ha partecipato a un programma di ricerca quadriennale sulla rivalutazione del cibo tradizionale giapponese presso il Kyoto Prefectural Washoku Center. L’obiettivo principale era la creazione del Dipartimento di Scienze dell'Alimentazione all'interno della stessa Università, dove ha anche insegnato.

Si interessa alle relazioni interculturali tra Europa e Giappone dal XVI al XVII secolo. La sua ricerca si concentra sulle relazioni tra i missionari cristiani e i giapponesi, soprattutto dopo la proibizione della religione cristiana e l'inizio della politica giapponese del Sakoku.

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Pubblicato

2025-02-16