Archeologia industriale e deindustrializzazione

Autori

  • Luigi Vergallo Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

DOI:

https://doi.org/10.6093/2724-3192/11644

Parole chiave:

Archeologia industriale, Deindustrializzazione, Gentrificazione, Archeologia abitativa, Musealizzazione

Abstract

Il testo indaga l'archeologia industriale e la deindustrializzazione come fenomeni interconnessi e significativi nell'evoluzione economica e sociale delle società moderne. L'archeologia industriale, originariamente sviluppata per studiare i resti fisici dell'industria del passato, emerge come punto di incontro tra la memoria storica e la necessità di comprendere l'impatto dell'industrializzazione sulla società. La deindustrializzazione, invece, indica il declino dell'industria moderna e i suoi effetti culturali ed economici.

L'autore sottolinea come in Italia l'archeologia industriale sia rimasta indietro rispetto ad altri paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove la deindustrializzazione era più avanzata. Questo ritardo ha influenzato la percezione e lo studio dell'industria come patrimonio culturale e socio-economico. L'archeologia industriale, quindi, va oltre la semplice conservazione dei monumenti industriali per comprendere l'impatto sociale e culturale della chiusura delle fabbriche.

La discussione si amplia alla gentrificazione, in cui i quartieri industriali vengono trasformati in spazi residenziali e commerciali, alterando le dinamiche sociali e spaziali delle città. Questi cambiamenti riflettono trasformazioni più ampie nelle relazioni sociali e nei contesti urbani influenzati dalle dinamiche economiche globali.

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Pubblicato

2024-12-04

Come citare

Vergallo, L. (2024). Archeologia industriale e deindustrializzazione. OS. Opificio Della Storia, 5(5), 24–31. https://doi.org/10.6093/2724-3192/11644