Archeologia industriale e deindustrializzazione
DOI:
https://doi.org/10.6093/2724-3192/11644Parole chiave:
Archeologia industriale, Deindustrializzazione, Gentrificazione, Archeologia abitativa, MusealizzazioneAbstract
Il testo indaga l'archeologia industriale e la deindustrializzazione come fenomeni interconnessi e significativi nell'evoluzione economica e sociale delle società moderne. L'archeologia industriale, originariamente sviluppata per studiare i resti fisici dell'industria del passato, emerge come punto di incontro tra la memoria storica e la necessità di comprendere l'impatto dell'industrializzazione sulla società. La deindustrializzazione, invece, indica il declino dell'industria moderna e i suoi effetti culturali ed economici.
L'autore sottolinea come in Italia l'archeologia industriale sia rimasta indietro rispetto ad altri paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove la deindustrializzazione era più avanzata. Questo ritardo ha influenzato la percezione e lo studio dell'industria come patrimonio culturale e socio-economico. L'archeologia industriale, quindi, va oltre la semplice conservazione dei monumenti industriali per comprendere l'impatto sociale e culturale della chiusura delle fabbriche.
La discussione si amplia alla gentrificazione, in cui i quartieri industriali vengono trasformati in spazi residenziali e commerciali, alterando le dinamiche sociali e spaziali delle città. Questi cambiamenti riflettono trasformazioni più ampie nelle relazioni sociali e nei contesti urbani influenzati dalle dinamiche economiche globali.