Dall’archeologia industriale alla cultura industriale in Svizzera: un percorso tra memoria, patrimonializzazione e marketing territoriale

Autori

  • Luigi Lorenzetti Università della Svizzera italiana

DOI:

https://doi.org/10.6093/2724-3192/11647

Parole chiave:

Patrimonio industriale e musei, Svizzera, L'associazione Heimatschutz, La memoria del lavoro e delle tecnologie del passato, Catalogazione

Abstract

Il testo esplora l'evoluzione del concetto di patrimonio industriale in Svizzera. Il contributo evidenzia come l'industria, nonostante il suo ruolo cruciale nello sviluppo economico, sia stata a lungo trascurata nelle rappresentazioni dell'identità nazionale a favore di immagini più rurali e montane. Solo negli anni Settanta e Ottanta si è assistito a un cambiamento nel percepire l'industria come una componente significativa dell'identità svizzera.

L'associazione Heimatschutz, fondata nel 1905, ha svolto un ruolo centrale in questo contesto, inizialmente poco interessata al patrimonio industriale, a parte l'industria idroelettrica. Tuttavia, alla fine del XX secolo, l'associazione ha iniziato a prendere in considerazione la conservazione e il riutilizzo degli spazi industriali dismessi come parte del suo impegno per la conservazione del patrimonio culturale.

L'archeologia industriale in Svizzera è iniziata negli anni Settanta, influenzata dai movimenti internazionali ma priva di istituzionalizzazione accademica. I primi sforzi si sono concentrati sulla documentazione, la conservazione e la valorizzazione di siti e impianti industriali che vanno dall'artigianato all'industria moderna. Nonostante non fosse formalmente riconosciuta come disciplina accademica, l'archeologia industriale si è evoluta in stretto dialogo con la storia della tecnologia e ha gradualmente abbracciato una prospettiva patrimoniale e culturale.

Contemporaneamente sono nate diverse iniziative nazionali e locali, come l'Industriearcheologie e la creazione di inventari del patrimonio industriale, che hanno contribuito alla conservazione e alla valorizzazione di edifici, macchinari e paesaggi industriali. Queste iniziative hanno anche promosso la trasformazione di siti industriali abbandonati in spazi culturali e turistici, facilitando la memoria collettiva e l'educazione al passato industriale della Svizzera.

In conclusione, la traiettoria dell'archeologia industriale in Svizzera è un esempio di come la valorizzazione del patrimonio industriale possa integrarsi efficacemente nel marketing territoriale e nella costruzione dell'identità nazionale, affrontando sfide come la deindustrializzazione e la necessità di preservare la memoria del lavoro e delle tecnologie del passato.

 

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Pubblicato

2024-12-04

Come citare

Lorenzetti, L. (2024). Dall’archeologia industriale alla cultura industriale in Svizzera: un percorso tra memoria, patrimonializzazione e marketing territoriale. OS. Opificio Della Storia, 5(5), 42–51. https://doi.org/10.6093/2724-3192/11647