Il vescovo e le torri. La distruzione degli edifici e la pratica politica alla fine del secolo XI
DOI:
https://doi.org/10.6093/1593-2214/12082Parole chiave:
Medioevo, secoli XI-XII, Pisa, guerre civili, distruzione, politica cittadina, comuniAbstract
Nella ‘competizione per la distruzione’ le cittadinanze italiche si ricavarono un ruolo all’epoca della riforma e della lotta per le investiture (1080-1122). Il caso pisano (lodo delle torri, lodo di Val di Serchio) indica che la tradizione del giuramento collettivo per la pace potrebbe avere contribuito all’attribuzione dell’autorità a un gruppo di potere cittadino. Parallelamente, però, anche il vescovo poteva appoggiarsi alla stessa tradizione per esercitare un ruolo nella legittimazione di quel gruppo. La Pisa degli anni a cavallo del 1090 sembra quindi un luogo nel quale si tentò una mediazione in questa competizione.
Downloads
Downloads
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2025 Giulia Bellato, Enrico Faini

TQuesto lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
RM Rivista pubblica in internet, ad accesso aperto, con licenza:
| CCPL Creative Commons Attribuzione |
L'autore conserva il copyright sul suo contributo, consentendo tuttavia a chiunque "di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera", purché siano correttamente citati l'autore e il titolo della rivista. L’autore, al momento della proposta di pubblicazione, è inoltre tenuto a dichiarare che il contenuto e l’organizzazione dell’opera è originale e non compromette in alcun modo i diritti di terzi, né gli obblighi connessi alla salvaguardia di diritti morali ed economici di altri autori o di altri aventi diritto, sia per testi, immagini, foto, tabelle, sia per altre parti di cui il contributo può essere composto. L’autore dichiara altresì di essere a conoscenza delle sanzioni previste dal codice penale e dalle leggi speciali per l’ipotesi di falsità in atti ed uso di atti falsi, e che pertanto Reti Medievali è esente da qualsiasi responsabilità di qualsivoglia natura, civile, amministrativa o penale, e sarà dall'autore tenuta indenne da qualsiasi richiesta o rivendicazione da parte di terzi.
