Le catene del diminutivo. Documentalità e rappresentazione dei contadini nell’Italia altomedievale (secoli VI-XI)

Autori

  • Dario Internullo Università degli Studi Roma Tre

DOI:

https://doi.org/10.6093/1593-2214/12862

Parole chiave:

Alto medioevo, Italia, contadini, antroponimia, documentalità

Abstract

Questo saggio si propone di decodificare una pratica piuttosto diffusa nell’Italia dell’alto medioevo: l’uso di suffissi diminutivi nell’antroponimia dei contadini e, più in generale, degli strati inferiori delle società. Adottando l’approccio del progetto Lexiconomy, che sviluppa il campo d’osservazione attorno ai rapporti tra economia, società e rappresentazione documentaria, la ricerca dimostra come il diminutivo sia essenzialmente un fenomeno relazionale, che si sostanzia nella pratica documentaria. Da una parte le élites tendono a ‘ingabbiare’ i contadini in rappresentazioni umilianti nel campo dello scritto; dall’altra i contadini, quando hanno la possibilità di agire in forme protagonistiche (dal punto di vista economico) nelle transazioni documentarie, tendono invece a rifiutare tali rappresentazioni, in alcuni casi addirittura nobilitando la propria antroponimia (per esempio Lucciolus > Lucius > Lucianus).

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Pubblicato

2025-12-08

Come citare

Internullo, Dario. 2025. «Le Catene Del Diminutivo. Documentalità E Rappresentazione Dei Contadini nell’Italia Altomedievale (secoli VI-XI)». Reti Medievali Rivista 26 (2). https://doi.org/10.6093/1593-2214/12862.

Fascicolo

Sezione

Saggi in Sezione monografica

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