Come “Il lago dei cigni” è diventato “Il distaccamento femminile rosso”

Autori

  • Vito Di Bernardi Sapienza Università di Roma

DOI:

https://doi.org/10.6093/sigma.v0i2.5980

Parole chiave:

Danza cinese, Propaganda, Rivoluzione culturale, balletto maoista

Abstract

Il saggio vuole mettere in luce l’importante ruolo culturale della danza in Cina nel Novecento, nel momento del passaggio da impero a nazione, attraverso l’analisi del balletto più rappresentativo della Rivoluzione culturale, Il distaccamento femminile rosso (1964), una delle otto “opere modello” promosse da Mao Zedong in un’ottica di propaganda dell’ideologia comunista.
Partendo dal contesto socio-culturale in cui si è sviluppata questa forma di balletto “rivoluzionario”, ispirato paradossalmente non tanto alla danza libera e moderna occidentale quanto al balletto sovietico, l’autore si interroga sulla centralità che assume la figura femminile e sull’uso del suo corpo rispetto alla tradizione teatrale cinese.

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Biografia autore

Vito Di Bernardi, Sapienza Università di Roma

Vito Di Bernardi è professore associato in Discipline dello Spettacolo. Studioso di danza moderna e contemporanea e delle relazioni tra lo spettacolo occidentale e le tradizioni performative asiatiche, ha scritto su Vaslav Nižinskij, Merce Cunningham, Ram Gopal, Ruth St. Denis, Erick Hawkins, Virgilio Sieni, Ammannur Madhava Cakyar, Willi Rendra, Ragunat Manet. Si è occupato del teatro di regia europeo (Peter Brook, Peter Stein) e della tradizione dell’attore comico italiano (Angelo Musco). Da più di vent’anni conduce studi e ricerche in Indonesia, Cambogia, India e Cina. Ha pubblicato, oltre a numerosi saggi, i volumi Giava-Bali. Rito e spettacolo (1986), Mahabharata. L’epica indiana e lo spettacolo di Peter Brook (1989), Teatro indonesiano (1995), Ruth St. Denis (2006), Cosa può la danza. Saggio sul corpo (2012).

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Pubblicato

2018-12-30

Come citare

Di Bernardi, V. (2018). Come “Il lago dei cigni” è diventato “Il distaccamento femminile rosso”. SigMa - Rivista Di Letterature Comparate, Teatro E Arti Dello Spettacolo, (2), 393–418. https://doi.org/10.6093/sigma.v0i2.5980