La vita quotidiana del danzatore tra letteratura minore, cinema di propaganda e giornalismo d’inchiesta. Gli esempi di “Tersicoreide” (1899), “Fanciulle e danze” (1942) e “I ballerini” (1960)

Autori

  • Giulia Taddeo Università di Bologna Alma Mater Studiorum

DOI:

https://doi.org/10.6093/sigma.v0i3.6554

Parole chiave:

Nicola Guerra, Jia Ruskaja, Giorgio Bocca, danza e propaganda, danza e giornalismo

Abstract

Il saggio analizza tre diverse tipologie di rappresentazione della vita quotidiana del ballerino prodotte in Italia tra la fine dell’Ottocento e gli anni Sessanta. Attraverso i tre esempi proposti, appartenenti agli ambiti della letteratura, del cinema e del giornalismo, si cercherà di dimostrare in che modo la narrazione del quotidiano possa diventare uno strumento per esprimere determinate convinzioni estetiche, per modificare la visione del reale e incidere su di esso, sia in maniera diretta, con i linguaggi della propaganda e dell’inchiesta, sia in maniera indiretta, grazie alla trasfigurazione letteraria.

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Biografia autore

Giulia Taddeo, Università di Bologna Alma Mater Studiorum

Assegnista di ricerca presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, conduce il progetto Teorie, pratiche, identità della danza italiana (1945-1965). Presso lo stesso Dipartimento nel 2015 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Cinema Musica e Teatro con una tesi sulle relazioni fra danza e stampa nell’Italia fascista (ora pubblicata: Un serio spettacolo non serio. Danza e stampa nell’Italia fascista, Mimesis, Milano 2017) e nell’a.a. 2016/2017 è stata professore a contratto di Organizzazione ed Economia dello Spettacolo.

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Pubblicato

2019-12-27

Come citare

Taddeo, G. (2019). La vita quotidiana del danzatore tra letteratura minore, cinema di propaganda e giornalismo d’inchiesta. Gli esempi di “Tersicoreide” (1899), “Fanciulle e danze” (1942) e “I ballerini” (1960). SigMa - Rivista Di Letterature Comparate, Teatro E Arti Dello Spettacolo, (3), 303–334. https://doi.org/10.6093/sigma.v0i3.6554