Il mito dell’altra parte. Rappresentazioni della Cortina di ferro da Claudio Magris a Wu Ming

Autori

  • Federico Fastelli Università di Firenze

DOI:

https://doi.org/10.6093/sigma.v0i4.7482

Abstract

L’intervento intende discutere il significato allegorico che la cortina di ferro assume in alcune opere narrative contemporanee, a partire dalla produzione e dalla riflessione critica di Claudio Magris, per arrivare a quella dei Wu Ming. In queste narrazioni, il confine fisico che separa i due mondi diventa infatti immagine emblematica dell’idea di frontiera e informa, con tutta la propria ambiguità una riflessione teorica sulla precarietà dei numerosi rapporti dialettici di cui consiste l’esistenza umana: giusto-sbagliato, vero-falso, dentro-fuori, noto e ignoto. 

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Biografia autore

Federico Fastelli, Università di Firenze

Federico Fastelli è ricercatore di Letterature comparate all’Università di Firenze. Tra le sue pubblicazioni: Dall’eresia all’avanguardia. L’opera poetica di Elio Pagliarani (2011), Il nuovo romanzo. La narrativa d’avanguardia nella prima fase della postmodernità (2013), Epica dell’ottobre. John Reed, la rivoluzione e il mito dei Dieci giorni che sonvolsero il mondo (2018), L’intervista letteraria. Teoria e storia di un genere trascurato (2019).

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Pubblicato

2020-12-21

Come citare

Fastelli, F. (2020). Il mito dell’altra parte. Rappresentazioni della Cortina di ferro da Claudio Magris a Wu Ming. SigMa - Rivista Di Letterature Comparate, Teatro E Arti Dello Spettacolo, (4), 97–120. https://doi.org/10.6093/sigma.v0i4.7482