La parola al cospetto della morte: il trattamento dell’eredità traumatica nell’“Orestea” di Anagoor

Autori

DOI:

https://doi.org/10.6093/sigma.v0i5.8759

Parole chiave:

Anagoor, Orestea, montaggio, teatro della memoria, estetica del frammento

Abstract

L’oggetto di studio di questo contributo è la messa in scena dell’Orestea nella rivisitazione di Anagoor. Fedele alla propria estetica, la compagnia mette in scena la trasmissione del dolore e del sentimento della vendetta che colpiscono, come una fatale eredità, le generazioni più giovani della casa degli Atridi. L’eredità traumatica si declina in scena seguendo tre vettori: la parola, l’uso dei corpi e le sovrapposizioni di immaginari in un unico spazio. Il contributo cerca allora di mostrare come l’estetica del frammento e il ricorso al montaggio siano non solo i principi compositivi della trilogia contemporanea, ma anche una suggestione poetica possibile per il superamento del trauma della perdita.

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Biografia autore

Silvia De Min, Sorbonne Université

Silvia De Min lavora attualmente in qualità di ATER all’Università Sorbonne di Parigi. È autrice di un volume dedicato allo studio delle didascalie teatrali (Leggere le didascalie. Narrazione, commento, immaginazione nella drammaturgia moderna, Archetipolibri, 2013) e di un volume dedicato alla compagnia teatrale Anagoor (Decapitare la Gorgone. Ostensione dell'immagine e della parola nel teatro di Anagoor, Titivillus, 2016). Una terza monografia, di taglio teorico (Ekphrasis in scena. Per una teoria della figurazione teatrale), è uscita nel 2017 per la casa editrice Mimesis. Tra i campi di interesse privilegiati c'è il rapporto tra teatro e arti visive, a partire dal XVII secolo fino all’epoca contemporanea.

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Pubblicato

2021-12-20

Come citare

De Min, S. (2021). La parola al cospetto della morte: il trattamento dell’eredità traumatica nell’“Orestea” di Anagoor. SigMa - Rivista Di Letterature Comparate, Teatro E Arti Dello Spettacolo, (5), 165–189. https://doi.org/10.6093/sigma.v0i5.8759