Plenitudine visuale: note di cultura visuale nel congegno ‘salva progressi’ di “Rick & Morty”
DOI:
https://doi.org/10.6093/sigma.v0i5.8776Parole chiave:
cultura visuale, plenitudine digitale, software studies, Rick & Morty, media studiesAbstract
Partendo da una ricognizione critica del volume Plenitudine digitale di Jay David Bolter (2019), il saggio intende fornire un contributo al dibattito teorico sull'esperienza utente nel sistema di produzione e disposizione delle immagini digitali che è definibile come "plenitudine visuale". L'ipotesi di partenza è che l’odierna plenitudine visuale - caratterizzata dall’ibridazione fra cultura alta e popolare, vecchi e nuovi media, istanze politiche conservatrici e radicali - promuova esperienze utente di auto-riflessione e addestramento alle stesse procedure visuali. In particolare, navigando lungo le dicotomie epistemologiche individuate da Bolter (catarsi/flusso, originalità/remix, spontaneità/proceduralità, storia/simulazione), e adoperando gli strumenti dei software e visual studies, si prenderà in esame un "media immaginario" presentato nella puntata della serie animata Rick & Morty (Adult Swim, 2015-) intitolata The Vat of Acid Episode (L'episodio della vasca d'acido, 2020), dove Rick costruisce al nipote Morty un telecomando che gli permette di salvare e ricaricare istanti della propria vita reale. La storia di questo device è inquadrata come oggetto di training visuale per guidare il personaggio e lo spettatore fra le relazioni di potere che intercorrono tra forme del racconto audiovisivo e strategie di capitalizzazione dell'immaginario, utilizzi trasparenti e fantasie legate ai dispositivi di visione digitali e conseguenze invisibili e materiali connesse al loro utilizzo globale.
Downloads
##submission.downloads##
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
SigMa pubblica in internet, ad accesso aperto, con licenza:
|
CCPL Creative Commons Attribuzione |
L'autore conserva il copyright sul suo contributo, consentendo tuttavia a chiunque "di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera", purché siano correttamente citati l'autore e il titolo della rivista. L’autore, al momento della proposta di pubblicazione, è inoltre tenuto a dichiarare che il contenuto e l’organizzazione dell’opera è originale e non compromette in alcun modo i diritti di terzi, né gli obblighi connessi alla salvaguardia di diritti morali ed economici di altri autori o di altri aventi diritto, sia per testi, immagini, foto, tabelle, sia per altre parti di cui il contributo può essere composto. L’autore dichiara altresì di essere a conoscenza delle sanzioni previste dal codice penale e dalle leggi speciali per l’ipotesi di falsità in atti ed uso di atti falsi, e che pertanto Reti Medievali è esente da qualsiasi responsabilità di qualsivoglia natura, civile, amministrativa o penale, e sarà dall'autore tenuta indenne da qualsiasi richiesta o rivendicazione da parte di terzi.