Il rapporto con la letteratura nel cinema di Jane Campion
DOI:
https://doi.org/10.6093/sigma.v0i6.9505Parole chiave:
cinema, letteratura, stile, adattamento, genereAbstract
Il cinema di Jane Campion mostra una costante attenzione per gli aspetti formali della narrazione cinematografica, mentre esplora le strutture del patriarcato e apre nuovi orizzonti per scardinare ruoli e rapporti di potere consolidati. Nei cinque film direttamente ispirati da testi poetici e letterari – argomento del saggio – la cineasta neozelandese rilegge con un originale stile anticalligrafico i materiali di partenza alla luce della contemporaneità e delle asimmetrie relazionali, scandendo una esemplare «dialettica tra cinema e letteratura»: dalla scrittura come salvezza (Un angelo alla mia tavola; An Angel at My Table) ai bagliori della poesia (Bright Star; Id.), addentrandosi nelle ambiguità del desiderio (Ritratto di signora; The Portrait of a Lady) e negli abissi della psiche (In the Cut; Id.) e del rimosso (Il potere del cane; The Power of the Dog).
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