KOTODAMA AND KIMIGAYO: THE ‘SPIRIT OF LANGUAGE’ MYTH AND JAPAN’S NATIONAL ANTHEM

Autori

  • NAOKO HOSOKAWA The University of Tokyo

DOI:

https://doi.org/10.6093/2724-4369

Abstract

Questo articolo discute il rapporto tra il kotodama, il mito dello “spirito della lingua”, e la controversia sull'inno nazionale in Giappone da un punto di vista sociolinguistico. Dalla fine della Seconda guerra mondiale, l'inno nazionale giapponese, Kimigayo (Regno di Sua Maestà Imperiale), ha suscitato sentite controversie all'interno della coscienza nazionale. Coloro che apprezzano la canzone sostengono che si tratta di un inno nazionale tradizionale cantato fin dal XIX secolo con un testo basato su un waka classica scritta nel X secolo. Coloro che la criticano considerano il testo imperialista e associano la canzone alle connotazioni negative della guerra. Sebbene sia chiaro che l'opposizione si basa principalmente su un'interpretazione politica del testo, questo articolo fa luce sul ruolo del kotodama, il mito giapponese dello spirito del linguaggio, e sul suo possibile legame con l'intensità non comune della controversia. L'idea principale alla base del mito del kotodama è che le parole, pronunciate in un certo modo, abbiano un impatto sulla realtà grazie al potere divino. Sulla base di questa premessa, il mito del kotodama è stato reinterpretato e incorporato nei discorsi sociali e politici giapponesi nel corso della storia. Discutendo la natura degli inni nazionali e il ruolo discorsivo dell'antico mito, questo articolo fornisce un'osservazione originale e una nuova visione delle controversie sull'inno nazionale in Giappone.

Biografia autore

NAOKO HOSOKAWA, The University of Tokyo

Naoko Hosokawa è postdoctoral fellow presso il Tokyo College dell'Università di Tokyo. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi orientali presso l'Università di Oxford. Ha inoltre conseguito un master in Scienze politiche alla Columbia University e un master in Relazioni internazionali alla London School of Economics and Political Science. In precedenza ha lavorato presso il French Academic Network for Asian Studies, la Fondazione Francia-Giappone dell'EHESS, lo European University Institute e l'Università di Strasburgo.

I suoi campi di ricerca comprendono la sociolinguistica e l'analisi testuale dei media. Si interessa alla questione della lingua e dell'identità, con particolare attenzione ai prestiti linguistici, alle metafore e all'educazione linguistica.

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Pubblicato

2025-02-16