Quella imagine benedetta la quale Iesu Cristo lasciò a noi per essemplo de la sua bellissima figura. L’immagine acheropita dal contesto romano-orientale alla Vita Nova

Autori

  • Margherita Elena Pomero

DOI:

https://doi.org/10.6093/1593-2214/11259

Parole chiave:

Tardoantico, Medioevo, Secoli VI-IX, Secoli XII-XIII, Mediterraneo orientale, Costantinopoli, Roma, Dante, Acheropita, Veronica, Iconofilia, Iconoclasmo, Italia

Abstract

In un brano del capitolo XL della Vita Nova Dante allude all’icona miracolosa di Cristo conservata presso la basilica di San Pietro a Roma. Si tratta verosimilmente della cosiddetta Veronica, la celebre acheropita del Vaticano, ovvero una di quelle immagini ‘non create dalla mano umana’, attestate sin dal VI secolo. Il contributo intende offrire un quadro delle fasi istitutive della loro tradizione cultuale nel contesto romano-orientale, nonché evidenziarne il suo riflesso nella cristianità dell’Occidente medievale. Il lessico utilizzato da Dante, in particolare i lessemi essemplo e figura, evidenzia, infatti, la natura ambivalente delle acheropite, reliquia e insieme ritratto, in conformità ai principi fondamentali della teologia cristiana delle immagini, prodotti di un processo storico che ha le sue radici nel mondo tardoantico del Mediterraneo orientale.

 

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Pubblicato

2024-12-23

Come citare

Pomero, Margherita Elena. 2024. «Quella Imagine Benedetta La Quale Iesu Cristo Lasciò a Noi Per Essemplo De La Sua Bellissima Figura. L’immagine Acheropita Dal Contesto Romano-Orientale Alla Vita Nova». Reti Medievali Rivista 25 (2):411-29. https://doi.org/10.6093/1593-2214/11259.

Fascicolo

Sezione

Saggi in Sezione monografica - 2