«Ardua negotia». Strumenti ordinari e straordinari nelle istituzioni fiorentine al tempo di Dante
DOI:
https://doi.org/10.6092/1593-2214/5100Parole chiave:
Dante Alighieri, politica, comune, linguaggio politico, eccezioniAbstract
Tra XIII e XIV il comune di Firenze possedeva regole sul funzionamento ordinario delle istituzioni ma anche strumenti straordinari per rispondere a esigenze eccezionali. Tali strumenti erano impiegati in deroga alle regole per prendere decisioni più velocemente, nominare di commissioni speciali o attingere a risorse finanziarie più ampie di quanto previsto dagli statuti. Un lessico specifico rendeva l’eccezione visibile e in una certa misura circoscritta. Il saggio intende studiare le caratteristiche del linguaggio della straordinarietà come punto d’incontro tra vita delle istituzioni e storia della cultura politica.
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