«Molte spese pago più che non posso». Riflessioni sulla Chiesa toscana nell’età del primo catasto fiorentino (a partire dal caso di Volterra)
DOI:
https://doi.org/10.6093/1593-2214/8060Parole chiave:
Clero rurale, Cura d'anime, Catasto, Medioevo, XV secolo, Toscana, Volterra, Fiscalità ecclesiasticaAbstract
Il saggio analizza la situazione della Chiesa secolare toscana nei primi due decenni del XV secolo attraverso il caso di studio di Volterra. Dopo una disamina degli obblighi fiscali (sia laici sia ecclesiastici) a cui i preti erano sottoposti, si è proceduto a confrontare i dati estrapolati da due visite pastorali svolte nel 1413-1414 e 1422-1423 con quelli ricavati dal primo catasto fiorentino, della fine degli anni Venti. La tesi è che la prassi dei prelievi congiunti fra sede apostolica e comune di Firenze – inaugurata dai pontefici “pisani” – indebolì significativamente la rete beneficiale (e la cura d’anime).
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