La memoria dei gentiluomini. I cartulari di lignaggio alla fine del Medioevo
DOI:
https://doi.org/10.6092/1593-2214/99Parole chiave:
Medioevo, XIV-XV Secolo, Lombardia, Istituzioni politiche, Nobiltà, Memoria, CartulariAbstract
Malgrado il disinteresse della storiografia italiana per le scritture prodotte da soggetti politici non urbani, anche una semplice ricognizione bibliografica e archivistica ha permesso di restituire l’ampia diffusione dei cartulari di lignaggio alla fine del M.E. Il saggio ne indaga la vicenda, non solo in relazione alle funzioni assolte nell’ambito della parentela (di volta in volta etichettabili come pragmatiche, giuridiche, simboliche, performative, ecc.), ma anche con riferimento alla struttura narrativa spesso assunta dal cartulario, che fa di quest’ultimo un prodotto culturale assolutamente peculiare: una sorta di libro di memorie, di ricordi politici – sia pure per fragmenta, realizzati cioè attraverso un’accurata selezione documentaria – di quei «gentiluomini di Lombardia» ai quali rimasero sostanzialmente estranee altre forme di codificazione del passato familiare (come i più celebri libri di famiglia, tanto diffusi invece in ambito toscano).Downloads
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