L’assedio di Genova degli anni 1317-1331: «maligna et durans discordia inter gibellinos et guelfos de Ianua»
DOI:
https://doi.org/10.6092/1593-2214/129Parole chiave:
Medioevo, XIV Secolo, Genova, Assedio, EconomiaAbstract
La fase critica che Genova dovette affrontare tra 1317-1331 costituì un momento traumatico nell’evoluzione politica, istituzionale e sociale della città. Causa scatenante fu una guerra intestina fra due fazioni nobiliari, pur appoggiate da un largo seguito popolare. L’uscita della pars ghibellina dette l’avvio ad un vero e proprio assedio, in cui ciascuna delle due parti contendenti trovò all’esterno importanti appoggi economici e militari (Visconti per i ghibellini, Angiò per i guelfi), dapprima nelle vicinanze della città e poi nel litorale, nelle colonie, sin nel mar Nero. Alla fine, il logoramento dei contendenti da un lato, e la minaccia di un’egemonia catalana sul Mediterraneo dall’altra, fecero ritrovare ai genovesi l’unità contro un nemico comune. Lo scopo del saggio è d verificare, attraverso la documentazione privata e quella fiscale, come si viveva e si operava in città durante quegli anni. Notevoli infatti furono le ricadute in campo economico: formazione di un pesante debito pubblico (le cedole del quale persero presto valore), caro-prezzi a seguito delle difficoltà di approvvigionamento causate dal blocco marittimo e terrestre, rarefazione delle attività mercantili. La crisi si fece sentire pesantemente anche nel ‘privato’ e nelle economie famigliari, come mostrano vari indizi (l’aumento del numero delle donne che agivano, nelle pratiche mercantili, a nome dei mariti assenti, la scarsità dei matrimoni per la difficoltà di versare le doti).
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