Appeso a un filo. Tommaso Zefiriele Bovio (1521–1609) tra peste, medicina talismanica e self-branding

Autori

  • Stefano Daniele Università degli Studi di Bari Aldo Moro

DOI:

https://doi.org/10.6093/2284-0184/12422

Parole chiave:

Tommaso Zefiriele Bovio, Paracelsus, Arbatel de magia veterum, talismani, peste

Abstract

Il presente studio esamina la teoria dei talismani nell’opera edita e manoscritta di Tommaso Zefiriele Bovio (1521-1609) e della loro pratica nel contesto della peste del 1575-1576. Utilizzando la lente della “multivocalità simbolica” di Victor Turner, si analizza come tali oggetti veicolino per il medico-astrologo molteplici significati e fungano da strumenti per consolidare il suo status sociale e promuovere la sua immagine. Attraverso il loro utilizzo, Bovio si propone come salvatore divino e cerca di guadagnarsi la fiducia delle élite aristocratiche, attirando al contempo il sospetto dei medici accademici e l’ostilità dell’Inquisizione, che vede nella sua pratica un pericoloso sconfinamento nella magia proibita. Tuttavia, la scoperta di un plagio rivela l’aspetto meno trasparente della sua promozione, mettendo in luce le dinamiche di potere culturale e sociale e svelando la sua manipolazione del sapere per ottenere visibilità e legittimazione.

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Pubblicato

2025-01-19 — Aggiornato il 2025-06-28

Versioni

Come citare

Daniele, S. (2025). Appeso a un filo. Tommaso Zefiriele Bovio (1521–1609) tra peste, medicina talismanica e self-branding. RESEARCH TRENDS IN HUMANITIES Education & Philosophy, 12(1), 77–108. https://doi.org/10.6093/2284-0184/12422 (Original work published 19 gennaio 2025)

Fascicolo

Sezione

Evolving Philosophy

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