Oberflächen-Ekel. Zur (Un-)Moral der Kleidermode bei Friedrich Theodor Vischer und Christian Kracht
Schlagworte:
disgusto, superficie, (im)moralità, modaAbstract
Nella cultura di lingua tedesca la moda è spesso considerata un veicolo di immoralità: dopo tutto, essa riguarda la fissazione edonistica per le apparenze materiali e per il consumo di beni e marchi, che viene spesso screditata come qualcosa di ‘superficiale’. I potenziali intrecci tra superficie e profondità, moda e (im)moralità trovano riscontro in due esempi letterari dell’Ottocento e del Novecento: i contributi polemici di Mode und Cynismus (1879) di Friedrich Theodor Vischer e il romanzo pop Faserland (1995) di Christian Kracht. In entrambi i casi, la fissazione per gli oggetti di moda rappresenta un’inversione di tendenza: proprio dove si propugna una svalutazione morale della moda, si manifesta al contempo la sua componente di fascino; dove sembra prevalere una sua celebrazione, alla fine la moda è condannata a estinguersi e si rivela moralmente discutibile.
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