Ricerca medievistica e urgenza politica al confine nord-orientale d’Italia (1881-1915)
DOI:
https://doi.org/10.6092/1593-2214/446Parole chiave:
Società storica friulana, Archeografo triestino, Società istriana di archeologia e storia patria, irredentismoAbstract
Gli storici locali di lingua italiana che tra l’ultimo quarto dell’Ottocento e lo scoppio della grande guerra studiarono le vicende medievali del Friuli orientale, di Trieste e dell’Istria, erano di norma impegnati a reclamare l’italianità di queste regioni. Questo intento comune si concretizzava, però, in forme diverse a seconda dei luoghi che quei ricercatori studiavano: per gli storici friulani si trattava in primo luogo di rivendicare all’Italia Gorizia e, soprattutto, Trieste; per gli istriani era prioritario difendersi dalle ricostruzioni degli studiosi slavi che mettevano in dubbio la tradizione italiana della regione; per i triestini, infine, la necessità di difendere l’italianità cittadina, già sentita nel corso del secondo Ottocento, divenne più urgente all’inizio del XX secolo, quando più forte si avvertì la minaccia di un’affermazione dell’elemento slavo in città.
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