Finzioni dei canoni. Natura, realtà e finzione nella canonistica del XII secolo
DOI:
https://doi.org/10.6092/1593-2214/6727Parole chiave:
Medioevo, XII secolo, Europa, Agostino, Azo, Azzone, Simone da Bisignano, Graziano, Decretum Gratiani, Giovanni d’Andrea, Yan Thomas, Ernst Kantorowicz, Anselmo di Laon, Ugo di San Vittore, Ivo di Chartres, Walther de Coutances, Ostiense, fictio legis, fictio iuris, fictio canonis, Finzione giuridica, Finzione, Diritto canonico medievale, Non imputabilità, Plenitudo potestatis, Uguccione/Uguccio da Pisa (Summa Decretorum)Abstract
Il saggio si propone di testimoniare l’esistenza di una categoria di finzioni nel diritto medievale sinora poco indagata dalla storiografia giuridica: le finzioni dei canoni. Partendo dall’analisi di una articolata glossa al Decretum Gratiani, risalente al 1170 ca., l’articolo cerca di approfondire i seguenti temi: l’influenza del dibattito sulla finzione portato avanti dalla teologia francese del secolo XII, sul diritto canonico; la finzione canonica come strumento per evidenziare i casi di non coincidenza tra intenzione soggettiva e risultato oggettivo; l’interazione della finzione soggettiva con un’idea medievale di natura soggettiva, opposta ai caratteri oggettivi della natura e della finzione nel diritto romano; il contributo della finzione dei canoni all’idea di plenitudo potestatis duecentesca, sullo sfondo delle tesi di Ernst Kantorowicz.
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