Spazio politico e confini nella scienza giuridica del tardo medioevo

Autori

  • Paolo Marchetti Università degli Studi di Teramo

DOI:

https://doi.org/10.6092/1593-2214/162

Parole chiave:

Medioevo, XII-XV Secolo, Legge, Dogana, Comunità, Territorio, Confini

Abstract

In quello che Paolo Grossi chiama il medioevo sapienziale i giuristi si impegnano a definire una serie di regole tese alla composizione delle controversie di confine: non ci sono infatti testi normativi precostituiti che le definiscano. Il Corpus Iuris si occupa, quasi esclusivamente, della conflittualità confinaria tra privati. Quando il richiamo ai testi del diritto romano viene effettuato serve solo per conferire ‘autorevolezza’ a soluzioni che assai spesso si fondano su pratiche di composizione legate alla prassi. Le regole elaborate dai giuristi medievali trovano così la loro formalizzazione sul piano del diritto, ma rinviano a un modo di vivere i confini tra comunità legato agli spostamenti, alle abitudini, alle comuni necessità esistenziali. D’altra parte l’esistenza di demarcazioni nette (che pure esistono) rinvia non tanto a una pretesa politica esclusiva e totalizzante, quanto piuttosto all’esercizio di diritti e prerogative determinati.

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Pubblicato

2006-06-15

Come citare

Marchetti, Paolo. 2006. «Spazio Politico E Confini Nella Scienza Giuridica Del Tardo Medioevo». Reti Medievali Rivista 7 (1):Art. #9. https://doi.org/10.6092/1593-2214/162.

Fascicolo

Sezione

Saggi in Sezione monografica

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