Politiche regie e conflitti nell’Emilia orientale: la fisionomia del fisco regio, San Silvestro di Nonantola e le lotte per il regno dopo l’875
DOI:
https://doi.org/10.6092/1593-2214/6077Parole chiave:
Medioevo, Secoli VIII-X, Italia, Carolingi, Beni fiscali, Nonantola, Monasteri, DiplomiAbstract
La fondazione dell’abbazia di Nonantola nel 752 da parte del duca Anselmo con il sostegno di re Astolfo segnò profondamente la fisionomia dell’Emilia orientale. L’ente ricevette dal re longobardo e dai successori carolingi di diversi complessi fiscali con lo scopo di sottrarli al controllo ordinario degli ufficiali del regno, riservandoli alla propria disponibilità diretta. Dopo l’875, si affievolì il rapporto diretto tra abbazia e potere centrale, Nonantola e il suo cospicuo patrimonio di beni fiscali divennero così ambita preda di alcune delle figure vescovili più eminenti. Il saggio indaga la competizione politica giocata tra i re carolingi, i vescovi italici e l’abate Teodorico, che mirava all’autonomia politica e patrimoniale della propria abbazia.
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