Il valore delle cose: Nuovi dati e vecchi interrogativi sugli strumenti di scambio nella Toscana marchionale (IX-XI secolo)

Autori

DOI:

https://doi.org/10.6093/1593-2214/9877

Parole chiave:

Medioevo, Secoli IX-XI, Toscana, Scambio, Reciprocità, Fisco, Oggetti preziosi

Abstract

All’inizio del secolo XI e fino al terzo quarto del secolo XII nelle compravendite fondiarie rogate a Lucca e Pisa il prezzo si dice saldato non mediante denaro, ma con oggetti non monetati: in genere mobilia d’oro e d’argento, prodotti e scambiati presso le curtes regie urbane. Nel lessico delle carte, essi fungono da meritum. Nelle altre tipologie documentarie, soprattutto nelle donazioni, questo strumento si affianca al launegild, controdono obbligatorio previsto dalla legge longobarda. A distanza di circa quarant’anni dagli ultimi affondi, mi propongo di riaprire il dibattito sul tema. Il meritum è una prassi che si colloca nel cuore dell’organismo politico coordinato dal marchese in Toscana e costituisce un vivido riflesso dell’universo valoriale della sua corte.

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Pubblicato

2023-06-17

Come citare

Tomei, Paolo. 2023. «Il Valore Delle Cose: Nuovi Dati E Vecchi Interrogativi Sugli Strumenti Di Scambio Nella Toscana Marchionale (IX-XI Secolo)». Reti Medievali Rivista 24 (1):285-309. https://doi.org/10.6093/1593-2214/9877.

Fascicolo

Sezione

Saggi in Sezione monografica