Rivedere i classici: la musa africana di Phillis Wheatley

Autori

DOI:

https://doi.org/10.6093/sigma.v0i8.11496

Parole chiave:

poesia americana, classicismo, signifying, riscrittura/revisione, letteratura afroamericana

Abstract

La poesia di Phillis Wheatley traeva spunto dai classici per la celebrazione degli ideali repubblicani che sarebbero stati a fondamento dei nascenti Stati Uniti. Dai suoi versi, tuttavia, emerge la profonda contraddizione generata dalla coesistenza di tali principi con il sistema dello schiavismo. Concentrandosi su un epillio ispirato a un passo del libro VI delle Metamorfosi di Ovidio e alla trasposizione pittorica di Richard Wilson, l’articolo mette in luce la portata creativa e velatamente rivoluzionaria delle riscritture dell’autrice.

Downloads

I dati di download non sono ancora disponibili.

Biografia autore

Sabrina Vellucci, Università Roma Tre

Sabrina Vellucci è professoressa associata di Letteratura Anglo-Americana all’Università Roma Tre. Ha pubblicato articoli e saggi sulle scritture femminili statunitensi dall’Ottocento a oggi, sulla poesia del ventesimo secolo, sul teatro, sul cinema e l’adattamento dal testo letterario al film. Recentemente ha co-curato un numero speciale della Italian American Review (University of Illinois Press, 2023) e ha tradotto e curato l’edizione della commedia di Anna Cora Mowatt, La moda. Vita a New York [1845] (Linea Edizioni, 2023). Il suo volume Italian American Poetics of Place: An Environmental Perspective è stato pubblicato dalla Fairleigh Dickinson University Press (2024).

##submission.downloads##

Pubblicato

2024-12-28

Come citare

Vellucci, S. (2024). Rivedere i classici: la musa africana di Phillis Wheatley. SigMa - Rivista Di Letterature Comparate, Teatro E Arti Dello Spettacolo, (8), 425–445. https://doi.org/10.6093/sigma.v0i8.11496