Vie nuove dell’elaborazione di una secolare inquietudine collettiva. L’attualità di Attila József alla luce delle recenti ricerche letterarie ungheresi
DOI:
https://doi.org/10.6093/1826-753X/12613Parole chiave:
Attila József, il complesso categoriale di trauma, empatia e lavoro poetico-linguistico, l’episteme culturale e letteraria ungherese, il senso di colpa e di vergogna nell’individuo e nella collettivitàAbstract
Con questo articolo si avvia una ricognizione di quanto nel 1988 ho proposto con il volume di Attila József, La coscienza del poeta, fondato su una prima edizione completa, in 4 volumi, dei saggi, articoli e bozze, editi o meno, e su un corpus rinvenuto a metà anni Ottanta. Come all’epoca, anche ora la proposta editoriale italiana si basa su un intenso colloquio con gli studiosi ungheresi, in particolare con György Tverdota e Béla N. Horváth. L’obiettivo attuale è di rileggere il corpus jozsefiano – nel 2018 arricchito dall’edizione critica della saggistica prodotta dal poeta nel 1930-1937 – nell’idea di contribuire al lavoro di reinterpretazione della posizione dell’opera (teoretica, poetica e psicoanalitica) rispetto alla trasformazione dell’episteme letteraria e culturale ungherese in corso, per giungere infine a una nuova edizione commentata di Szabad-ötletek jegyzéke két ülésben (Elenco di associazioni libere in due sedute) del 1936
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