Sicurezza, mobilità e socialità negli spazi urbani durante l'emergenza sanitaria in Italia
DOI:
https://doi.org/10.6093/2723-9608/10276Parole chiave:
città, pandemia, Covid19, sicurezza, interazioni sociali, uso degli spazi urbani, fiduciaAbstract
Nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria, la crisi delle città italiane è stata di portata tale da indurre molti studiosi ad ipotizzare il superamento dei modelli urbani che hanno prevalso recentemente, sia negli aspetti strutturali che nelle modalità del lavorare, consumare e stare insieme.
Partendo dai risultati di un’indagine sociologica avviata nel momento in cui il Governo italiano ha indetto il lockdown nazionale, il contributo si propone di mettere a fuoco alcuni mutamenti problematici emersi fin dai primi mesi della pandemia. L’indagine si è sviluppata in tre fasi a cui hanno corrisposto tre diverse survey destinate ad approfondire i vari temi dal punto di vista sia quantitativo, che qualitativo. Lo studio ha interessato temi quali: 1) le interazioni sociali; 2) l'uso degli spazi fisici della città; 3) la fiducia e il senso di sicurezza.
I risultati della ricerca consentono, da un lato, di fotografare un evento significativo evidenziando la necessità di riorganizzare la quotidianità a fronte di profonde limitazioni e nuove regole; dall’altro lato, inducono una necessaria riflessione sui contesti fisici e sociali, micro e macro, entro cui le diverse quotidianità hanno dovuto essere ridefinite. Più specificamente la ricerca mostra una complessiva fragilità del modello di sviluppo urbano che ha prevalso negli ultimi trent'anni, oltre che la crescita di una domanda di sicurezza sociale. Come altri studi che da diverse prospettive si sono occupati di indagare gli effetti sociali delle restrizioni e del distanziamento fisico nelle città, questo studio offre una lettura critica relativa all’organizzazione degli spazi e delle attività urbane durante l'emergenza sanitaria in Italia.