Retoriche dello sviluppo nelle aree rurali: il caso dei processi di place branding nelle aree dell'Appennino centrale colpite dai terremoti

Autori

DOI:

https://doi.org/10.6093/2723-9608/9348

Parole chiave:

over tourism, place branding, sustainable development, post-disaster, inner areas

Abstract

La proposta di contributo che avanziamo vuole analizzare i processi di storytelling e brandizzazione territoriale  delle aree rurali colpite  dai terremoti dell'Appennino centrale (2016-2017).

Il lavoro è parte di un'estesa etnografia che vede gli autori impegnati in una ricerca-azione cominciata durante l'emergenza e tuttora in corso. La questione del posizionamento metodologico non è secondaria per una ricerca  che pretende di inquadrarsi nel paradigma accelerazionista dei disaster studies: i processi di place branding infatti saranno analizzati da una prospettiva socio-storica per focalizzarsi sulle attuali frizioni ed accelerazioni vissute durante l’intenso post-sisma.

Durante l’emergenza i dispositivi governamentali hanno dosato risorse e processi determinando in alcune aree forti accelerazioni in altre estese dilatazioni del tempo sospeso. In questi frangenti temporali i luoghi sono stati abbandonati o intensamente stressati, sono stati ri-progettati e ri-significati, interessati da flussi o esclusi dagli stessi. I territori, praticamente svuotati dalla popolazione residente, hanno assistito ad accelerazioni progettuali, con conseguente necessità di costruire basi discorsive e istanze di partecipazione, e contemporaneamente a processi di segno inverso dove la partecipazione veniva osteggiata e le significazioni del contesto invisibilizzate perché critiche.

Su questa orografia di piani lisci e striati (Deleuze e Guattari) gli stakeholder economici rilevanti e gli attori istituzionali della governance hanno messo in campo strategie e pratiche estrattive per lo sviluppo locale dei luoghi terremotati. Queste, pur rivelandosi eterogenee sembrano accomunate da una prospettiva di intervento di impianto liberista. Infatti da un lato hanno approfondito dinamiche di estrattivismo classico pre-capitalista (sfruttamento risorse naturali, infrastrutturazione, etc), dall’altra hanno lavorato a consolidare e diffondere nei territori dell’Appennino Centrale quei dispositivi economici vincolati alla rappresentazioni e fondati sull’economia dell’arricchimento (Boltansky Esquerre).

Questo secondo aspetto, su cui si concentra l’analisi dell’articolo per mezzo dei dati sollevati da interviste, analisi testuali, focus-group e altri strumenti qualitativi, è l’elemento che consideriamo innovativo e che, a partire dal case-study, interroga le tendenze più generali della governance dello sviluppo dei territori rurali.

Ciò che si verifica all’interno del cratere sismico, infatti, è una versione dinamicizzata di un meccanismo in funzione anche in altre zone marginali del paese, come quelle interessate dalla SNAI. Anche lì i modelli di sviluppo improntati sull’outdoor e sull’experience - e i relativi processi di brandizzazione e turistificazione - sembrano assumere una crescente centralità su cui convergono stakeholder e istituzioni pubbliche che li assumono come una sorta di assiologia positiva, valore assoluto in grado di guidare i modelli di sviluppo.

Eppure questi processi di uso strumentale del territorio interrogano le fondamenta della convivenza antropica negli ambienti seminaturali soprattutto nei territori fragili. Dagli aspetti più macro, come la sostenibilità dei flussi in contesti marginali, fino a quelli più epistemologici, quali le fondamenta del compromesso antropico nelle terre alte basato sul rapporto osmotico con le risorse naturali, questi fenomeni di brandizzazione interrogano su più livelli (da quello organizzativo fino a quello ideologico) il rapporto tra soggetti, territori e paradigmi  di sviluppo nei contesti fragili.

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Pubblicato

2022-12-23

Come citare

Olori, D., & Mariani, E. (2022). Retoriche dello sviluppo nelle aree rurali: il caso dei processi di place branding nelle aree dell’Appennino centrale colpite dai terremoti. Fuori Luogo. Rivista Di Sociologia Del Territorio, Turismo, Tecnologia, 13(3), 65–77. https://doi.org/10.6093/2723-9608/9348