Memoria e identità di un’istituzione. Note sulla fisionomia della textual community degli scritti francescani di Terra Santa
DOI:
https://doi.org/10.6093/1593-2214/9083Parole chiave:
MedioevoAbstract
A partire dai più importanti risultati del lavoro di Campopiano, il contributo evidenzia come i destinatari della memoria culturale messa in forma dai frati del Sion siano una cerchia molto più ampia rispetto ai “pellegrini” che si recavano in Terra Santa. Esso discute quindi tre questioni principali. Innanzitutto, considera la variegata fisionomia sociale e politica dei pellegrini europei, le diverse aspettative di chi visitava il convento del Sion, di coloro che sostenevano col denaro i Luoghi Santi, di chi, dalle cancellerie d’Europa, si adoperava con attività politiche e diplomatiche per garantire lo status della Custodia. In questa prospettiva è analizzata la molteplicità di fattori che spingono i frati del XIV secolo a configurare la centralità geografica e culturale della Terra Santa risacralizzandola in chiave esclusivamente francescana, rafforzandola ulteriormente nei tre secoli successivi. Da ultimo si propone un allargamento delle fonti da esaminare e correlare con quelle, fondamentali, studiate dall’autore. In particolare, dovrebbero essere considerati i testi redatti dagli stessi Francescani della Custodia che consentono di verificare l’organizzazione della loro vita economica e politica all’interno di territori musulmani dominati prima dai Mamelucchi e poi dai sultani ottomani.
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