I debiti di Dante nel loro contesto documentario
DOI:
https://doi.org/10.6092/1593-2214/434Parole chiave:
Dante Alighieri, economia, debitiAbstract
Il contributo considera i cosiddetti “debiti” di Dante, i più consistenti dei quali furono garantiti da parenti o amici e che, per gli importi più significativi, non risulta fossero mandati ad esecuzione anche decenni dopo la scadenza prefissata. Si riassumono pertanto le caratteristiche fondamentali dei documenti notarili fiorentini ex causa mutui in età dantesca, con particolare attenzione alla possibile differenza tra somme effettivamente prestate e somme dichiarate, alla durata media dei mutui, alle garanzie personali richieste e ai rapporti tra scritte notarili e libri di conto privati. In particolare, vengono illustrati i diversi usi possibili dell’instrumentum mutui notarile, dalla sua esecuzione sui beni del debitore alla cessione a terzi dei titoli di credito. Si ricorda, poi, come in talune circostanze si costituissero posizioni tempestivamente debitorie fittizie (ad defensionem) con la complicità di amici fidati e prestanome – a difesa dei beni dei falliti e in danno della massa dei creditori, ad esempio – o, comunque, architettate in modo da definire una priorità di obbligazioni ipotecarie sui beni dei debitori, anche in questo caso orientando tempestivamente, nel senso desiderato, eventuali o temute esecuzioni attivabili su iniziativa di terzi.
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