Santa Maria della Vita a Bologna: nuove fonti su un processo compositivo a più mani
DOI:
https://doi.org/10.6093/2532-2699/12493Parole chiave:
Bologna, Giovanni Battista Bergonzoni, architettura barocca, confraternite, disegni di architetturaAbstract
La chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna fu iniziata nel 1688 su disegno di Giovanni Battista Bergonzoni. Il ritrovamento di documentazione archivistica inedita apre interessanti questioni sui modi con i quali si arrivò a stilare il progetto definitivo. Lo studio degli atti di congregazione della confraternita, promotrice della costruzione, evidenzia un processo ideativo che pare partire non dall’architetto, ma dagli stessi confratelli, che intervengono direttamente proponendo modelli planimetrici, suggerendo disegni realizzati da altri architetti, presentando relazioni critiche sull’operato dei tecnici. La documentazione archivistica ritrovata presenta disegni relativi perlomeno a tre progetti. Addirittura, la redazione finale da parte di Bergonzoni è impostata su una pianta di un anonimo architetto fiorentino. In definitiva, Santa Maria della Vita è frutto di una vicenda che si può considerare una collaborazione tra diversi architetti e tra questi e la committenza.
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