Il ‘sogno umanistico’ tra la Napoli Alfonsina e la Costantinopoli di Maometto il Conquistatore
DOI:
https://doi.org/10.6093/2974-637X/12884Parole chiave:
Mehmed il Conquistatore, Alessandro Magno nel Islam, Giorgio Amiroutzes, Giorgio TrapezunzioAbstract
L’articolo indaga, da una prospettiva ottomana, alcuni sorprendenti punti di contatto tra la produzione umanistica promossa dal sultano ottomano Maometto il Conquistatore e quella sostenuta da Alfonso il Magnanimo a Napoli. L’analisi si concentra in particolare sulle connessioni tra l’astronomia tolemaica, l’aristotelismo e la figura di Alessandro Magno, nonché sull’ambizione, condivisa dai due sovrani, di fondare una «Nuova Roma» capace di inglobare il territorio dell’altro. A tal fine, si offre innanzitutto una panoramica del mecenatismo intellettuale umanistico praticato alla corte ottomana dopo la conquista di Costantinopoli, per poi rivolgere l’attenzione alla corte alfonsina di Napoli. L’articolo si conclude con un esame degli scritti più pertinenti di Giorgio di Trebisonda, figura singolare che lavorò presso la corte di Alfonso quando apprese la notizia della caduta di Costantinopoli e che successivamente si recò nella capitale ottomana nel tentativo di ottenere un incarico al servizio di Maometto.
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