Il re e il sultano allo specchio

L’“Oratio ad Alphonsum regem” di Niccolò Sagundino e l’“Umanesimo aragonese”

Autori

DOI:

https://doi.org/10.6093/2974-637X/12885

Parole chiave:

Alfonso il Magnanimo, Umanesimo aragonese, Niccolò Sagundino, Impero ottomano

Abstract

Fonti di diversa provenienza che meritano maggiore attenzione dimostrano che Niccolò Sagundino (ca. 1402-1464) svolse un ruolo molto apprezzato all’interno della rete di relazioni diplomatiche e culturali che si sviluppò tra l’Italia e il Levante negli anni precedenti e successivi alla conquista ottomana di Costantinopoli. La multiforme esperienza personale di Sagundino offre l’opportunità di esaminare le attività di un rifugiato greco come intermediario tra il Mediterraneo orientale e l’Italia: da un lato, in qualità di diplomatico operante nel quadro delle relazioni tra Bisanzio, i Turchi e gli stati italiani, in particolare Venezia e Napoli; dall’altro, come studioso coinvolto nella politica culturale dell’Umanesimo aragonese e nel suo progetto di amalgamare l’ideologia crociata con l’immagine laudativa di Alfonso il Magnanimo.

Biografia autore

Cristian Caselli, Università Georg-August di Gottinga

Cristian Caselli (PhD, 2010, Università di Pisa) è ricercatore presso il Dipartimento di Filologia romanza dell’Università di Göttingen, in Germania. La sua ricerca si concentra sugli aspetti politici, diplomatici e culturali delle relazioni tra gli stati italiani e i potentati islamici del Mediterraneo tra il tardo Medioevo e la prima Età moderna.

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Pubblicato

05/12/2025

Come citare

Caselli, C. (2025). Il re e il sultano allo specchio: L’“Oratio ad Alphonsum regem” di Niccolò Sagundino e l’“Umanesimo aragonese”. CESURA - Rivista, 4(2), 391–418. https://doi.org/10.6093/2974-637X/12885

Fascicolo

Sezione

Confronti (Sezione monografica)

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